L'accessibilita' web indica la possibilita' di accedere efficacemente ad un sito web, alla sua interfaccia e al suo contenuto in situazioni diverse.
Chi ne trae beneficio:
Persone con alcuni tipi di disabilita':
-) problemi alla vista (come cecita' e daltonismo).
-) problemi all'udito.
-) dislessia.
-) problemi motori, soprattutto degli arti superiori.
Migliorare l'accessibilita' di un sito significa anche tenere in considerazione questa varieta' di patologie e consentirne la fruizione ad esempio:
-) senza l'uso del mouse.
-) con possibilita' d'ingrandire il testo.
-) senza un utilizzo determinante dei colori.
-) con linguaggio chiaro e non ambiguo.
-) con software di sintesi vocale.
-) con le trascrizioni di tutti i video e gli elementi sonori.
-) con hardware o software limitato.
-) senza necessità di installare particolari plug-in ( cioe' aggiunte al browser utilizzato).
-) con minime velocita' di connessione.
Si comprende pertanto come accessibilita' ed usabilita' di un sito siano discipline che vanno di pari passo.
Per essere felicemente fruibile da tutti un sito deve quindi essere sia accessibile che usabile.
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L'importanza dell'accesso dei disabili alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e' stata riconosciuta in due principali documenti internazionali:
Nel 1993, le Nazioni Unite hanno concordato le UN Standard Rules on the Equalization of Opportunities for Persons with Disabilities.
Nel documento si legge: "Gli stati dovranno sviluppare strategie per rendere i servizi d'informazione e la documentazione accessibile per differenti gruppi di persone con disabilita'".
L'8 dicembre 1999, in Europa e' partita l'iniziativa eEurope, concordata dalla Commissione Europea, con l'obiettivo di accelerare la diffusione delle tecnologie digitali e di assicurare che tutti i cittadini europei siano messi in grado di utilizzarle.
In Italia L'Autorita' per l'informatica nella pubblica amministrazione (AIPA) ha costituito, nel luglio del 2000, un gruppo di lavoro su Accessibilita' e tecnologie informatiche nella pubblica amministrazione, dedicato alla raccolta delle esperienze e dei contributi di soggetti impegnati in questi temi.
Ha quindi deciso di portare avanti un progetto con l'obiettivo di seguire costantemente tutta la problematica dell'alta accessibilita'.
Tra i punti principali:
l'adeguamento del sito dell'Autorita' ( www.aipa.it ), un modello di sito Internet completamente accessibile ai disabili;
l'inserimento, nei programmi di formazione per specialisti condotti dall'Autorita', di contenuti dedicati all'accessibilita' per i cittadini disabili e per i dipendenti pubblici disabili;
la valutazione dell'adeguatezza di studi di fattibilita', progetti, realizzazioni, verifiche e monitoraggi di sistemi informatici della Pubblica Amministrazione in termini di accessibilita';
l'associazione dell'AIPA al World Wide Web Consortium.
Infine un contributo ad elaborare normative sull'accessibilita', oggetto anche di progetti di legge in Parlamento, per qualunque tipologia di disabilita' (accessibilita' universale).
Il 19 marzo 2001, nell'ambito di E-government, e' stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale una circolare del Ministro della Funzione Pubblica, Franco Bassanini, destinata a tutte le pubbliche amministrazioni.
"Il provvedimento - informa il comunicato del Ministero della Funzione Pubblica - oltre a dare indicazioni in ordine alla organizzazione e alla usabilita' dei siti Web della pubblica amministrazione, contiene puntuali regole per garantire l'accessibilita' ai disabili".
La circolare e' stata elaborata tenendo conto delle indicazioni del World Wide Web Consortium e permettera', anche agli utenti con handicap, di fruire dei servizi e delle informazioni che le amministrazioni pubbliche erogano sulla rete, eliminando così ogni possibile forma di emarginazione.
Con questo provvedimento il governo italiano compie un passo importante per agevolare ulteriormente il dialogo tra l'amministrazione e i cittadini.
La circolare individua il processo di informatizzazione come volano per lo sviluppo, l'ammodernamento e l'efficienza delle pubbliche amministrazioni, delineato dal piano per l'e-government.
La previsione di standard tecnici di accessibilita' dimostra come un adeguato uso di internet e dell'informatica possa ridurre le diseguaglianze garantendo a tutti pari opportunita', anche nei rapporti con la pubblica amministrazione.
L'emanazione della circolare pone l'Italia tra i Paesi che per primi in Europa e nel mondo hanno adottato misure tecniche puntuali tese a garantire un uso democratico delle nuove tecnologie rendendole alla portata di tutti".
Il gruppo di lavoro dell'Aipa ha quindi pubblicato una prima bozza del documento "Strumenti per migliorare l'accessibilita'", con lo scopo di ricevere contributi e indicazioni sul Web e l'accessibilita'.
Il documento ha poi portato all'emanazione della circolare n. 32 del 6/09/2001 su "Criteri e strumenti per migliorare l'accessibilita' dei siti web e delle applicazione informatiche a persone disabili", indirizzata a tutte le amministrazioni e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 240 del 14 Settembre 2001.
Le indicazioni messe a punto sono vincolanti per gli enti pubblici e raccomandate a tutte le aziende in generale.
Dal 6 gennaio 2002 e' infine attivo il nuovo sito Aipa sull'accessibilita'.
L'Autorita' ha dato il via alla realizzazione e gestione del sito www.pubbliaccesso.it, che vuole costituire un punto di riferimento per le tematiche dell'accessibilita' e la condivisione e diffusione delle più interessanti esperienze di realizzazioni accessibili.
Il 16 dicembre 2002 a Venezia, in occasione del convegno "Internet un diritto per tutti", organizzato da IWA/HWG, e' stato presentato il disegno di legge d'iniziativa dei deputati Cesare Campa e Antonio Palmieri "Norme per il diritto di accesso ai servizi e alle risorse info-telematiche pubbliche e di pubblica utilita' da parte dei disabili e per favorire la loro integrazione con le nuove tecnologie".
Il disegno di legge riconosce le raccomandazioni del W3C del progetto WAI (Web Accessibility Initiative) e le definisce come obbligo per servizi e risorse info-telematiche pubbliche e di pubblica utilita'.
Il disegno di legge, come indicato dai due parlamentari, e' un punto di partenza per avviare una discussione a livello parlamentare per giungere finalmente a una normativa che conceda il diritto di accesso e partecipazione allo sviluppo del web e dei suoi contenuti a tutti i cittadini.
In Europa la Commissione Europea ha avviato:
eEurope - Una societa' dell'informazione per tutti.
Gli obiettivi del progetto sono:
1) portare ogni cittadino, abitazione, scuola, impresa, amministrazione nella Societa' dell'Informazione e on-line;
2) creare un'Europa digitalmente alfabetizzata e sostenuta da una cultura imprenditoriale disposta a finanziare nuove idee;
3) far si' che tutto il processo sia socialmente inclusivo, conquisti la fiducia dei consumatori e rafforzi la coesione sociale.
L'iniziativa e' stata presentata l'8 dicembre 1999, dopo essere stata adottata dalla Commissione Europea, per accelerare l'affermazione delle tecnologie digitali nell'Unione Europea e di assicurare che tutti i cittadini siano in possesso degli strumenti per utilizzarle.
Una delle aree prioritarie e' la partecipazione delle persone disabili nella Società dell'Informazione.
Gli obiettivi prefissati sono questi:
-) entro la fine del 2000 la Commissione europea e gli Stati membri hanno dovuto riesaminare la legislazione e i programmi di elaborazione di norme legate alla Societa' dell'Informazione, per garantire la conformita' ai principi di accessibilita' e accelerare il processo di normalizzazione.
-) entro la fine del 2001 la Commissione europea e gli Stati membri avrebbero dovuto rendere accessibili ai disabili la struttura e il contenuto di tutti i siti Web pubblici.
La scadenza e' stata poi spostata alla fine del 2003.
Nel corso del 2002 la Commissione europea ha appoggiato la creazione di una rete di centri di eccellenza, almeno uno in ciascuno Stato membro, con il compito di sviluppare un corso di studi europeo di progettazione per tutti, destinato alla formazione dei progettisti e degli ingegneri.
Le istituzioni europee e gli Stati membri dovrebbero applicare le linee direttrici del World Wide Web Consortium ( W3C) in modo da rendere accessibili ai disabili sia la configurazione, sia i contenuti di tutti i siti pubblici. Il World Wide Web Consortium, o W3C, e' l'organo che stabilisce le regole costruttive delle pagine Internet.
Ha varato standard e suggerimenti per ampliare le possibilita' di accesso di siti per le pubbliche amministrazioni e le istituzioni di tutto il mondo. In Italia il sito della Camera dei Deputati ( http://www.camera.it ) e' stato uno dei primi a utilizzare le nuove tecnologie per permettere a non vedenti o ipovedenti la lettura dei testi pubblicati.
Le linee guida del Web Consortium spiegano come rendere contenuti Web accessibili a persone disabili, pensate sia per gli sviluppatori di contenuti Web (autori di pagine Web e creatori di siti Web) sia per gli sviluppatori di strumenti di lettura. Il WC3 ha un sistema di validazione per le pagine Web, disponibile all’indirizzo http://validator.w3.org/
Le regole del World Wide Web Consortium sono tradotte in italiano sul sito http://www.aib.it/aib/cwai/WAI-trad.htm
Indicazioni per la costruzione di un sito WWW a norma Trace:
sono le regole del Trace R and D Center, University of Wisconsin - Madison.
Fondato nel 1971, Trace e' stato all’avanguardia per l'utilizzo di nuove tecnologie al servizio della disabilita'.
Queste norme vogliono fornire dei consigli su come realizzare un sito WWW, avendo come obiettivo la massima visibilita' per i disabili.
Spesso si cerca di rendere accessibile un sito WWW affiancando alla pagina "full", cioe' quella dotata di tutte le caratteristiche, una pagina di solo testo, dalla quale vengono tolte le immagini.
Queste soluzioni non sono soddisfacenti per le regole Trace: la filosofia corretta, nella realizzazione delle pagine, e' che la persona disabile debba essere in grado di percepire tutto quanto presente nella pagina, non solo le parti ritenute importanti da chi costruisce il sito.
Le pagine Internet che riportano il simbolo "D" hanno la caratteristica di poter essere "visitate" con qualsiasi tipo di programma, anche con quelli limitati alla sola interfaccia testuale, nel rispetto delle norme proposte nel Progetto Trace.
Il contenuto delle pagine e' strutturato in modo che sia sempre possibile una lettura testuale delle immagini presenti (non percepibili dai non vedenti), testo che può essere convertito in forma udibile con un sintetizzatore di voce.
Per garantire comunque la massima chiarezza ed eliminare ambiguita', le immagini hanno accanto a loro un piccolo simbolo, una lettera "D" maiuscola.
Significa "descrizione" e indica la possibilità di ricevere un ulteriore testo che descriva l'aspetto e il senso dell’immagine.
Il resto dell'attivita' di accesso al sito viene affidata a browser di tipo solo-testo oppure a browser vocali che riescono ad offrire un'accettabile lettura dei contenuti del sito con una voce sintetizzata.