Sebbene erogate dallo stesso Ente, sono molto diverse.

L'invalidita' INPS e' di tipo previdenziale, cioe' non e' sufficiente essere invalidi, ma bisogna aver lavorato con contribuzione dell'assicurazione generale obbligatoria (AGO) ed essere titolari di un'anzianita' assicurativa e contributiva fissate dalla legge.
Per avere invece il riconoscimento dell'invalidita' civile non e' necessario aver lavorato ne' versato contributi.

L'invalidita' civile.

Possono presentare la domanda le persone tra i 18 ed i 65 anni con menomazioni congenite od acquisite, i minori di 18 anni con persistenti difficolta' a svolgere compiti e funzioni della propria eta', gli ultra 65enni con gravi problemi di autonomia e necessita' di assistenza continua.

Benefici e prestazioni variano in rapporto al grado d'invalidita' riconosciuto:

il   33,3  per cento da' diritto a prestazioni protesiche ed ortopediche.
il   46     per cento da' diritto all'iscrizione alle liste speciali di collocamento per l'assunzione obbligatoria.
dal 47 al 73 per cento si puo' aver diritto anche a prestazioni di tipo economico, peraltro d'importo non rilevante.
dal 74 al 99 per cento si puo' richiedere un assegno mensile purche' non si superino determinati limiti di reddito.
con il 100 per cento, ossia con la qualifica d'invalido totale, si riceve la pensione d'invalidita'.

L'importo e' lo stesso, sia in caso di assegno che di pensione; cambiano invece i limiti di reddito entro i quali e' consentito beneficiare del trattamento.

L'accompagnamento.

Se l'interessato non e' autosufficiente o non puo' camminare da solo, ha diritto all'indennita' di accompagnamento, che prescinde dai redditi, personali o coniugali, posseduti.
In poche parole puo' percepire quest'indennita' anche chi possiede altri redditi, indipendentemente dal loro ammontare.